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Malinconia
Assunta (lunedì 27 giugno 2011) Categoria: Malinconia
Il dolore dell'anima
14:54 del 27-06-2011
vorrrei parlare di una cosa totalmente diversa, che esula da ciò che diciamo normalmente.
Penso quanto è incredibile come il dolore dell’anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto, barellieri il plasma! Se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore pezzi e sei così disperato da non riuscire ad aprir bocca, invece, non se ne accorge nessuno. Eppure il dolore dell’anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare, e tanto il dolore è più forte, tanto più le ferite sanguinano, non siete daccordo?
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dora (lunedì 27 giugno 2011)
Oh, Assunta! Certo che il malessere dell'anima, genera grande dolore!
Anche perchè si è generalmente restii a "comunicare" la proprio sofferenza interiore, al contrario di quanto si faccia normalmente con le sofferenze fisiche. C'è una sorta di vergogna per la propria debolezza emotiva e quindi spesso non si riesce a ricevere il giusto aiuto da chi ti sta vicino. La chiave di tutto comunque è l'amore. Poter condividere il proprio dolore con chi ti vuole bene, è già un grande sollievo; una parola, una carezza, sono medicine miracolose a volte.
Perciò credo che la vera tragedia nel dolore sia.....la solitudine.

dora (lunedì 27 giugno 2011)
Ciao, Assunta, come sai non sono nottambula, perciò ti lascio per andare a...nanna.
Spero che ti vengano in soccorso altri amici più "resistenti" al sonno, come Francesco e la nostra Mafalda. Nik, è probabilmente occupato con le maturità. Oscar e Giada compaiono saltuariamente, perchè immagino ancora occupati coi loro lavori.
Tu però non mollare; come ha giustamente scritto Gio.Z, questo è anche un sito per parlare con se stessi, perciò.....scrivi. Stasera no, ma domani ti leggerò sempre volentieri.
Buona notte.
Assunta (martedì 28 giugno 2011)
1:11 del 27-06-2011
Grazie Dora del supporto amico che mi dai ogni volta che cado nella tristezza, ma come puoi constatare poi passa subito. Sono quei momenti in cui mi sembra di soffocare, i problemi di salute di alcuni membri della mia famiglia, fanno si che ogno tanto io ceda alla disperazione prima ed alla rassegnazione poi, è una spece di morsa che attanaglia lo stomaco e non ne vedo l'uscita.
Ma vedrai che domani passa, anzi sta già passando. Mi tirerò su, postando una ricetta.
Anonimo (martedì 28 giugno 2011)
io non sono molto d'accordo, il dolore dell'anima come dici tu e' qualcosa che si puo' curare e non di certo grazie all'aiuto esterno , il dolore fisico a volte no ... per esperienza personale ho vissuto momenti terribili nei quali mi sentivo chiusa in un labirinto problemi insuperabili oggettivamente e non soggettivamente ... aggiungendo poi la solitudine perche' quando sei debole le persone un po' le allontaniamo noi perche' non sentiamo che possano capire i nostri problemi -esistenziali- e un po' -tanto- si allontanano da sole perche' aiutare e' un compito troppo faticoso ruba tempo alla propria vita perfetta che fila liscia e' un po' come il detto "il sazio non crede all'affamato" e' proprio in quei momenti che vedi il volto delle persone ..la cattiveria che ha una faccia , ringraziando -solo- me stessa ho superato il buio ,la luce e' ancora lontana ma la sento molto vicina
Anonimo (martedì 28 giugno 2011)
Il malessere dell'anima è un dolore molto profondo che non traspare e molto spesso nessuno riesce a capire e, quando nemmeno chi ti vuole bene arriva a capirti e condividere quello che hai dentro, allora questo malessere comincia a diventare un solco che niente riesce a coprire.
E' pressoché la mia situazione oggi! F....
Assunta (martedì 28 giugno 2011)
9:02 del 27-06-2011
Buongiorno! dai vostri scritti, anche se con pareri diversi, noto che a soffrire, con motivazioni divesificate, siamo parecchi. Le amicizie quando sono superficiali, al primo alitar di vento, sono quelle che scompaiono per prime, sopratutto quando ci sono dei malati. Ma penso che di questo tipo di amici, si può benissimo fare a meno, anzi è un bene, perchè in certi frangenti particolari, si conosce la loro vera indole. Io ho dei momenti no! mi abbatto, soffro, ma poi e come se avessi dentro una molla, mi basta alzare gli occhi al cielo, respirare profondamente
e come per incanto le nuvole si allargano mostrandomi un pezzo di cielo blu. Certo i
problemi, non si cancellano, ma alleggerire il cuore aiuta parecchio!
Vi sembra banale e facile? No! Credetemi, non è facile, ci vuole una volontà di ferro e grazie
a Dio, a me non manca.
Anonimo (martedì 28 giugno 2011)
assunta, l'unica volta che ho sofferto come un cane e' stato nel periodo in cui avevo ansia che non mi faceva respirare bene tutto il resto si supera quando c e' la salute perlomeno io ragiono cosi' e purtroppo a volte a tratti ce l'ho ancora raramente perfortuna ciao "accontentiamoci " di quello che abbiamo nella vita perche' spesso abbiamo tanto e non ce ne accorgiamo il proverbio dice " perche' chi si accontenta gode se no se ne muore "
Assunta (martedì 28 giugno 2011)
19:40 del 28-06-2011
Hai ragione mio caro/a anonimo/a, bisogna accontentarsi di quello che si ha. Io sto bene, ho dei figli stupendi e dei nipotini da favola, sono stata fortunata persino con le nuore e con il genero. Tu dirai: cosa vuole questa di più! vedi come fa un'essere umano ad accontentarsi di quasi trentanni di malattie, di ospedali, di ricoveri, di corse nella notte con l'ambulanza, di corsie sature di odori di disinfettanti, di attese nelle sale di attesa con il terrore di vedere una porta che si apre e ti dicono signora per suo marito è finita, Io sono allegra, ironica, sorrido
alla vita, ma permettimi ogni tanto di avere dei cedimenti, poi passano, guai se non
passassero, non vivrei più.
Anonimo (martedì 28 giugno 2011)
si assunta ti capisco molto bene infatti io parlavo di tutto cio' che non riguarda la salute personale e dei propri cari ,quindi la pensiamo allo stesso modo aggiungendo che c e' gente che si lamenta x stupidaggini e gente che ha visto ospedali e tanto altro e non si lamenta nemmeno
mafalda (martedì 28 giugno 2011)
Chi non ha provato il dolore dell'anima ? E' come una malattia esantematica , prima o poi la passiamo tutti .....Eppure anche se avresti voglia di gridare , ti tieni tutto dentro sperando che qualcuno senta urlare il tuo silenzio .Credo comunque che sono questi dolori che ci fanno crescere , che ci rendono forti e quello che più conta , sensibili ai dolori altrui
Nik (martedì 28 giugno 2011)
Le sofferenze interiori, quelle che ti squarciano l'anima e che poi il tempo aiuta a mitigare, la mente le accantona, li mette in un file, in una cartella, ma non le dimentica. Come sapete, io non sono un medico ( e Dio sa quanto avrei desiderato esserlo) quindi, non posso spiegarmi in termini tecnici o scientifici ma, per quel po' di esperienza che mi ritrovo, credo che, in deteminati periodi della nostra esistenza, quel male silenzioso, pieno di tristezza e di demotivazioni che tutto avvolge come una nebbia fitta, riaffiori e si manifesti senza chiederci il permesso. Vero è che il dolore dell'anima accomuna tutti e, sovente ci aiuta a crescere. Molto dipende dalla nostra personalita' e dalla forza intrinseca che ciascuno di noi possiede nel cercare di cambiare o di modificare determinate rotte della nostra esistenza; ma non è affatto semplice e nessuno puo' farsi maestro di vita e di consigli; spesso si puo' apparire inopportuni; e allora, quando avvertiamo salire, dal profondo di noi quell'ombra silenziosa che pian piano sale per dividere i battiti del cuore, certamente occorre reagire ma anche dare tempo al tempo che la ferita "invisibile" faccia il proprio percorso. Personalmente, quando mi capita, provo a parlarne, ad aprirmi ma non per essere compatito o commiserato ma solo per cercare di liberarmene al piu' presto (catarsi). E' normalissimo, cara Assunta, avere dei momenti "no", dei cedimenti. Ricordati che io, anzi noi, come puoi riscontrare, siamo qui ad ascoltarti, sempre! Un abbraccio forte e fraterno.
Assunta (martedì 28 giugno 2011)
22:50 del 28-06-2011
Mio caro Nik, quell'abbraccio fraterno mi è arrivato al cuore, la mia scivolata è quasi passata, tornerò normale, anche se so che ci saranno ancora dei cedimenti. ma ogni volta, mi riprenderò. Ciao affettuosamente..................
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